Aumento di capitale Unicredit - 2012

a cura di G.Borsi, gennaio 2012

Dati dell'offerta

Vengono offerte 3.859.602.938 azioni ordinarie di nuova emissione, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, al prezzo unitario di euro 1,943 e nel rapporto di n.2 azioni di nuova emissione per ogni azione ordinaria e/o di risparmio posseduta, per un controvalore massimo complessivo pari ad euro 7.499.208.508,53.
Il calendario dell'offerta prevede la trattazione dei diritti dal 9 gennaio 2012 (in Polonia dal 12 gennaio) al 20 gennaio 2012 compreso, mentre i diritti dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, entro il 27 gennaio 2012.

Ragioni dell'offerta e impiego dei proventi

L'aumento è volto a rafforzare la struttura del capitale regolamentare di Unicredit, potenziamento richiesto sia dalla perdurante incertezza del contesto macroeconomico, sia dalla nuova normativa riguardante il settore bancario e finanziario, in considerazione anche dei requisiti previsti per le istituzioni finanziarie di importanza sistemica globale.

Principali azionisti

Secondo le risultanze del libro soci, come integrate dalle comunicazioni ricevute ai sensi della normativa vigente e dalle altre informazioni a disposizione, gli azionisti che alla data del 29 dicembre 2011 possedevano, direttamente o indirettamente, azioni ordinarie rappresentative di una percentuale superiore al 2% del capitale sociale ordinario di Unicredit erano:

Azionista
Azioni ordinarie
Quota in possesso su capitale ordinario
Mediobanca
101.129.378
5,247%
International Petroleum Investment Company
96.200.000
4,991%
Central Bank of Libya
96.142.187
4,988%
Fondaz. Cassa di Risparmio
di Vr Vc Bl An
81.155.000
4,211%
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino
63.973.492
3,319%
Carimonte Holding S.p.A.
56.081.000
2,910%
Libyan Investment Authority2
50.000.000
2,594%
Allianz SE
39.384.733
2,043%

Impegni di sottoscrizione e garanzia

Gli azionisti Allianz SE, Carimonte Holding Spa, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e il consigliere di amm.ne Luigi Maramotti si sono impegnati a sottoscrivere, direttamente o indirettamente, nuove azioni per una percentuale pari al 10,68% delle nuove azioni oggetto dell'offerta.
Inoltre, secondo quanto indicato in un comunicato stampa, il socio Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona ha deliberato di sottoscrivere nuove azioni per il 3.51% dell'offerta, utilizzando totalmente mezzi propri, senza vendita di diritti di opzione e senza ricorrere all'indebitamento (nota personale: ma se non vende diritti significa che ha ridotto la propria partecipazione dal 4,211 % evidenziato al 29 dicembre quanto meno al 3,51% di adesso).
In aggiunta a quanto sopra, alcuni azionisti, pur senza impegno vincolante, hanno avviato le procedure per seguire e sottoscrivere fino a un massimo del 10% delle nuove azioni oggetto dell'offerta che, sommato agli impegni di cui sopra, porterebbe la sottoscrizione massima delle medesime a raggiungere circa il 24%.

Dati economici, storia e fattori di rischio

Segnalo solo che nel 2011 sono aumentate ancora le sofferenze (anche se a un ritmo inferiore rispetto al 2010), ora assestate al 3,1 % sul totale degli impieghi, mentre la perdita di quasi 10 miliardi di euro evidenziata al 30 settembre 2011 è dovuta principalmente alle svalutazioni del goldwill (rettifiche sugli avviamenti originatisi dalle acquisizioni effettuate nel corso degli ultimi anni).
A questo riguardo può essere utile andare a rileggere anche l'articolo relativo all'aumento di capitale del gennaio 2010, che è ancora sul sito.

Nel prospetto informativo sono evidenziati innumerevoli fattori di rischio, riconducibili al quadro economico nazionale e internazionale poco rassicurante: segnalerei in particolare il paragrafo in cui si dice che soprattutto un eventuale peggioramento della situazione economica italiana potrebbe avere effetti negativi importanti sull'attività del gruppo, in considerazione della sua rilevante esposizione verso l'economia nazionale.
Tra i fattori di rischio si cita anche la reintroduzione in uno o più paesi dell'area euro delle valute nazionali, o addirittura l'abbandono dell'euro.
Infine, tra i contratti importanti viene evidenziato l'accordo con Premafin, che nel marzo scorso ha permesso a Unicredit di entrare in Fondiaria con un esborso di 450 mln di euro (nota personale: la quota vale oggi meno di 100 mln di euro).

Previsioni

Nel piano strategico 2010-2015 è previsto un utile netto che dovrebbe lievitare sensibilmente dagli 1.3 miliardi di euro del 2010 ai 3.8 miliardi del 2013, per arrivare ai 6.5 miliardi del 2015; queste stime sono basate principalmente su una crescita del margine di intermediazione e su un minor costo del credito.
Ovviamente è difficile fare previsioni sul fronte delle svalutazioni e/o sofferenze, che dipenderanno strettamente dall'evoluzione del contesto economico nazionale e internazionale.

Milano, 6 Gen - 18:00
Borsa Italiana comunica i prezzi di riferimento rettificati e i K di rettifica efficaci dal 09/01/2012:

Codice
Descrizione
Prezzo di riferimento
rettificato

Prezzo last
rettificato

Prezzo ufficiale
rettificato

Coefficiente K
UCG
UNICREDIT
2,6220
2,6227
2,7382
0,65863050
UCGR
UNICREDIT RSP
5,4400
5,4407
5,4371
0,80009804
UCGAA
UNICREDIT AZAZ
1.3590

In base a questi valori posso costruire la tabella delle parità matematiche del diritto:

VALORE DIRITTO
COSTO AZIONE
AZIONE PIENA
ZERO
1.943
1.943
0.1
1.993
2.093
0.2
2.043
2.243
0.4
2.143
2.543
0.8
2.343
3.143
1.40
2.643
4.043

Ricordo ancora che i fattori di rettifica agiscono su tutti gli strumenti derivati (covered warrant, leverage certificates, contratti sdi, opzioni e contratti stock future) trattati sull'Idem: lo strike price dovrà essere moltiplicato per il multiplo, sicché una call strike 4 diventerà una call strike 2.6344, mentre il suo multiplo dovrà essere diviso per il fattore di rettifica (ad esempio, un cw che prima aveva multiplo 0.1 ora avrà multiplo 0.152).